Stare bene con se stessi: 3 modi per riuscirci

Stare bene con se stessi e con il mondo che ci circonda è fondamentale, e per farlo dobbiamo prenderci cura in modo costante del nostro benessere fisico e psichico, per mantenere il giusto equilibrio.

Stare bene con se stessi, cosa significa?

Stare bene con se stessi significa trovare il proprio equilibrio, la propria armonia. Si tratta di una connessione profonda tra il nostro io interiore ed esteriore, e quindi tra la mente e il corpo. Vivere in armonia con se stessi equivale a imparare a prenderci cura di noi in modo costante, iniziando a considerarci al primo posto nella scala delle nostre priorità quotidiane. 

Il cammino per stare bene con se stessi parte proprio dal senso di equilibrio, capace di migliorare il nostro stato di salute e l’umore. Ciò significa praticare l’auto-compiacimento e pensare a noi e alle nostre esigenze in ogni ambito, momento o circostanza. Questo stato di benessere funzionale condurrà a una sana convivenza con se stessi, in cui si è compreso che per “essere” bisogna anche “lasciar essere”.

Quando si sta bene con se stessi si sperimenta un forte senso di fiducia e di pace. Si è propensi ad affrontare la quotidianità con il sorriso e con un atteggiamento positivo e proattivo, anche quando gli ostacoli sono all’ordine del giorno. Questa condizione di benessere è anche il punto di partenza per sviluppare sentimenti di amore verso di sé, verso il proprio corpo e la propria personalità. Ci permette di accogliere la nostra vera essenza e attrarre persone migliori e positive.

Ad ogni modo, per iniziare a vivere un rapporto sano con la propria persona, non basta dire, bisogna iniziare a fare. Vediamo insieme 3 modi per imparare a stare bene con se stessi.

3 modi per imparare a stare bene con se stessi

Smettere di paragonare i propri risultati a quelli degli altri

Ognuno di noi attraversa periodi di vita differenti, spesso ci troviamo a punti del percorso molto diversi, e anche le risorse che possediamo non corrispondono. Così come le ambizioni, il tempo, le inclinazioni, e via all’infinito.

Per questo, paragonare ciò che facciamo, la nostra vita e i nostri risultati a quelli altrui è un modo poco rappresentativo per valutare il nostro valore. Ogni volta che adottiamo forme di misurazione e confronto con gli altri per giudicare noi stessi perdiamo energia. Quando usiamo questi metri di paragone in realtà non abbiamo di fronte a noi l’intera immagine: quello che vediamo degli altri è solo la superficie, quello che scelgono di dire o mostrare, a scapito di ciò che accade nel profondo, dove tutti vivono le proprie lotte interiori, preoccupazioni, ansie e insicurezze. 

Per uscire da questo circolo vizioso del confronto, è importante prendere coscienza dei confronti che facciamo con gli altri e delle critiche che ci rivolgiamo. Solo così potremo imparare ad andare oltre questi pensieri e a stare bene con noi stessi, con i nostri punti di forza e le nostre debolezze. 

Praticare il perdono

Ormai è chiaro, siamo noi a essere i peggiori giudici di noi stessi. Raramente ci concediamo di sbagliare e siamo sempre pronti a condannarci ingiustamente per ogni errore commesso e per tutte le volte in cui non ci siamo sentiti all’altezza di essere come desideravamo.

La capacità di andare avanti con la propria vita e con le proprie esperienze, senza rimuginare su vecchie questioni e “bagagli emotivi” passati, è essenziale per il nostro benessere e per stare bene con se stessi. Perdonare è infatti uno degli atti d’amore più intelligenti che possiamo agire per prenderci cura della nostra felicità. 

Al contrario, alimentare rancori e risentimenti produce un continuo spreco di energia, compromettendo la nostra serenità mentale. È normale scontrarsi nella difficoltà di essere indulgenti con se stessi, ma è possibile avvicinarsi al perdono in modo semplice. Ad esempio, iniziando a fare pratica con piccoli problemi e passare poi man mano a questioni più impegnative.

Si tratta di una pratica molto valida per esercitare la cura di sé e migliorare il proprio stato mentale, fisico ed emozionale.

Praticare l’autoconsapevolezza

Praticare l’autoconsapevolezza significa entrare in contatto con se stessi e con le proprie emozioni. Ma anche essere consapevoli delle azioni che si compiono, del perché agiamo in un determinata direzione, e della nostra relazione con il mondo esterno e con gli altri.

Aumentare l’autoconsapevolezza ci aiuta a tornare in equilibrio e rimetterci in piedi più velocemente. Questo stato fornisce un’energia rigenerativa che ci apre a soluzioni intuitive e ci permette di individuare i modi migliori per gestire le situazioni della vita.

Come praticare l’autocosapevolezza

Per praticare l’autoconsapevolezza è bene trovare un posto tranquillo, in cui non essere disturbati per qualche minuto. Può essere effettuata mediante tecniche di respirazione consapevole: ci si può sdraiare o rimanere seduti, iniziare a inspirare ed espirare ascoltando il proprio corpo.

Si tratta di utilizzare la forza del pensiero per immaginare di ricevere la giusta energia per la propria mente, il proprio corpo e le emozioni.

Stare bene con se stessi e con gli altri

Concentrarsi su ciò che fa stare bene se stessi non significa essere egoisti. Spesso, facciamo fatica a prenderci cura del nostro benessere perché cadiamo nella manipolazione di chi vuol farci pensare che i nostri bisogni non valgono nulla. Con la conseguente idea che il nostro unico compito sia quello di amare incondizionatamente gli altri.

Manca però una premessa fondamentale: “se non amiamo noi stessi, non possiamo amare gli altri”. Più siamo capaci di rispettarci e volerci bene, più lo stesso amore sarà a disposizione delle persone che ci circondano.

Ecco perché amare se stessi è il presupposto fondamentale per stare bene nelle relazioni con altri individui, che siano essi familiari, amici o partner.

L’autostima in amore è fondamentale per donarsi all’altro e amarlo. 

In assenza di un profondo sentimento di rispetto per se stessi, vengono inevitabilmente a mancare tempo e spazio per prendersi cura di sé e si innesca il conseguente bisogno di ricevere amore dagli altri per sentirsi davvero apprezzati.

Per costruire relazioni d’amore funzionali e sane è necessario prestare attenzione ad alcuni aspetti:

  • comunicazione: sentimenti d’amore e di affetto sono possibili solo quando due persone riescono a comunicare tra loro dal profondo del loro essere, cercando di sviluppare la propria personalità e di raggiungere un buon livello di maturità;
  • prendersi cura: l’amore è un processo attivo e un atto libero, ma soprattutto è cura di sé e dell’altro;
  • rispetto: amare significa rispettare l’altro esattamente per ciò che è. Si è capaci di assumere questo punto di vista solo quando si raggiunge una piena indipendenza individuale e, quindi, la capacità di camminare da soli senza bisogno di un’altra persona che ci sostenga e su cui esercitare il nostro controllo.

Solo compiendo questi passi, saremo capaci di stare bene con noi stessi e di amare e prenderci cura degli altri in modo profondo e sincero.